“Per quanto riguarda l’impegno sociale, per continuare ad essere Chiesa di Gesù Cristo e ad essere vigilanti, dovremo prestare molta attenzione in futuro per non accontentarci di agire una “pseudo-carità“, separata dall’adesione a Gesù. La Chiesa non può limitarsi ad aiutare i poveri, dovrà essere profetica per non limitarsi ad aiutare le vittime della società ipercapitalista , che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Una Chiesa radicata in Gesù, anche se minoritaria, non si accontenterà di mantenere lo status quo e lavorerà per disegnare una società più giusta ed equa, senza persone strutturalmente condannate alla marginalità”.
In vista della solita arrogante e solitaria Giornata Ambrosiana della Caritas e dei Poveri, vorrei introdurmi a questa riflessione con questa citazione illuminante, tratta da un’intervista a “La Stampa” del neo cardinale di Torino, mons. Repole. Questa citazione, seppur involontariamente, mi pare sia il giusto pendant a questo stralcio, tratto dal Messaggio del Papa per questa Giornata:
“La violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza quanta arroganza muove chi si ritiene potente davanti agli uomini, mentre è miserabile agli occhi di Dio. Quanti nuovi poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti! Eppure, non possiamo indietreggiare… «Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 187)”. In altre parole, la forma più alta della Carità è la lotta per la Giustizia e viceversa. Nella loro dimensione più radicale, ovvero cristiana, queste due dimensioni del divino coincidono.
Eppure noi, compresi molti operatori delle agenzie caritative, continuiamo ad impegnarci in inutili distinzioni e chiarimenti, limitandoci a fare da tappabuchi ad un sistema ingiusto e disumano, lasciando l’impegno per la Giustizia a Colui che solo è Giusto. Eh sì, ma è questo un vero atto di Fede, o la paura di riconoscere, che noi non vogliamo immischiarci con l’impegno per la Giustizia, perché non vogliamo di finire in Croce con Lui?
E così molto probabilmente, chi parteciperà alle Messe ambrosiane di domenica prossima, sentirà i gloriosi resoconti delle tonnellate di generi alimentari dati ai poveri in elemosina; oppure le migliaia di euro distribuite per pagare bollette ed affitti. Ma non s’azzardino le Caritas a denunciare lo scandaloso rapporto tra i salari da fame e il costo minimo della vita, che affligge ormai il 25% degli italiani! Così come non si deve permettere la Caritas d’inquietare quei proprietari, che per quieto vivere fanno delle seconde, o terze case, un mero strumento di lucro, piuttosto che renderlo disponibile a chi la casa la cerca disperatamente. Non sia mai! In Chiesa si viene per pregare, ovvero per respirare un po’ di oppio spirituale e tornarcene a casa rilassati e autogiustificati.
Ma la Lettera agli Ebrei 4,12 ci dice che: “la Parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore” e solo accettandone questa sua drammatica efficacia potremo diventarne testimoni credibili.
Con un volo pindarico, che molti non comprenderanno e pertanto condanneranno, non riesco a non associare l’irrilevanza della Chiesa, frutto di questa riduzione della Carità a mera elemosina, con lo straripante trionfo del Potere economico, che ormai si è bevuto le ultime parvenze della democrazia USA. Non a caso con l’appoggio incrollabile della classe operaia e del sottoproletariato in genere. Seppur con molta tristezza nel cuore, mi son detto meno male! Meno male che il “sensus vitae” dei poveri non si è lasciato ingannare da una Sinistra ormai ostaggio della cultura radical chic, che si riempie la bocca di belle parole, come Libertà e Democrazia, declinate ad un livello così astratto, da interessare solo chi ha la pancia piena e le vacanze garantite.
Oppure identificandole con il fantomatico “diritto” all’aborto, senza neanche aver chiesto alle vittime, i bambini, cosa ne pensino di questo “sacro diritto”. Se questa pseudo Sinistra deve fare in modo soft e camuffato, ciò che Trump e Musk fanno a viso aperto, beh direi che è meglio affrontare la tragedia lucidamente. Chissà che non produca qualche sussulto di dignità.
Nel frattempo noi possiamo continuare a fare la nostra bella elemosina ai poveri, perché se ne stiano buoni. Che non venga loro in mente di ribellarsi!
Pe. Marco