Ciao. Io sono nata a Benin City nello Stato di Edo in Nigeria nel 1989. Io mi chiamo Success e sono cattolica. In Nigeria lavoravo in un ristorante, servendo ai tavoli e lavando piatti. Ho lasciato il mio paese, perché la mia famiglia non andava bene: io non conosco mio papà e mia mamma è morta, quando avevo 4 anni. Per venire in Europa, ho preso la strada per Agades in Niger per arrivare in Libia. Dopo un uomo in Libia mi ha detto di andare in Italia ed io ho detto sì, perché la mia vita in Libia era molto difficile. Non me la sento di parlare di questo. Sono arrivata in Italia a Lampedusa nel 2015; poi da Lampedusa sono stata trasferita in Sicilia; dalla Sicilia sono stata portata a Milano e infine a Lecco.
A Lecco sono stata inserita in un CAS della cooperativa “ITACA”. Sono rimasta qui quattro anni.
A Lecco ho conosciuto mio marito: Collins, nel 2016.
Nel Marzo del 2019 ho avuto i miei documenti e la prefettura mi ha trasferito in Puglia in un progetto “SPRAR”. Questo progetto è per favorire l’inserimento in Italia ed aiutare a vivere autonomamente, attraverso il proprio lavoro. Per questo motivo sono stata trasferita a Molfetta per 8 mesi. Lì mi sono sposata il 9 ottobre 2020 con mio marito Collins. Dopo il mio matrimonio il progetto “SPRAR” si è concluso. Mio marito era senza lavoro e non sapeva come fare. Io non capisco perché il Governo manda fare lo SPRAR, dove non c’è il lavoro. Avevamo un bambino di 6 mesi e non trovavamo una casa da affittare; quindi una mia amica mi ha trovato una casa a Castel Volturno in provincia di Caserta.
Sono stata in questa casa per un anno; poi il Comune mi ha detto che dovevamo lasciare la casa, perché non era abitabile. Sono quindi rimasta di nuovo senza casa e l’8 novembre 2022 sono tornata a Lecco da una mia amica. Verso la metà di novembre mio marito ha trovato un lavoro part time all’IPERAL di Delebio. Faceva sempre il turno di notte. Verso la fine di novembre la mia amica mi ha fatto conoscere don Marco, mentre ero al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lecco, perché mia figlia Michela aveva una crisi d’asma. Don Marco mi ha fatto parlare con la Caritas, che mi ha aiutato per tirare avanti. Quando ho saputo di essere incinta della terza figlia, don Marco mi ha fatto conoscere due persone straordinarie, che sono Ambrogio e Gabriella. Gabriella mi ha aiutata per tutte le pratiche della mia gravidanza e per sistemare i miei documenti scaduti. Ambrogio ha seguito tutte le pratiche burocratiche di Collins, che aveva diversi documenti scaduti, o errati.
Dopo le feste di Natale è terminato anche il contratto di lavoro di mio marito e così siamo rimasti ancora senza lavoro, ospiti in appartamenti della Caritas. Finalmente con l’aiuto di don Marco Collins è stato assunto con un part time in una ditta di Colico. Per circa quattro mesi, io ho continuato a vivere a Olginate con i bambini in un appartamento della cooperativa “Il Gabbiano”. Collins dormiva in un hotel di Colico, pagato dall’Associazione “Camminando con don Marco”. Adesso, grazie a Dio, Collins ha un contratto indeterminato. Purtroppo siamo ancora ospiti di una casa della Caritas di Sondrio a Regoledo di Cosio, perché molta gente non vuole affittare a noi migranti. Adesso che mio marito Collins ha un lavoro con contratto indeterminato, spero di poter trovare una casa per noi, dove allevare in pace i nostri tre figli.
Ringrazio tutta l’Associazione “Camminando con don Marco” e le persone che vi lavorano.
Sono contenta di tutto. Questa è la mia storia.
Grazie.