I paperoni in fuga da Londra a Milano, ecco perché migliaia di milionari spostano la residenza in Italia
Secondo il Telegraph nel 2023 quattromila cittadini inglesi hanno trasferito la propria residenza in Italia, spinti dal Regno Unito grazie alla restrizione dei privilegi di chi porta la residenza nel Paese senza intenzione di restarci. In Italia succede l’opposto
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L’Italia sta diventando uno dei maggiori paradisi fiscali europei per milionari in fuga dalle tasse del proprio Paese. È un sorprendente paradosso quello cui stiamo assistendo: l’Italietta da sempre con l’acqua alla gola, in cerca di capitali stranieri per coprire i propri buchi di bilancio, l’eterno fanalino di coda, comincia a essere guardato con interesse crescente come polo di attrazione per ricchi e ricchissimi europei.
Il cambio delle carte per l’Italia
In un mondo in cui la ricchezza si va sempre più concentrando e la politica si fa anche seducendo chi ne possiede tanta, la notizia non è irrilevante. Nei giorni scorsi il quotidiano conservatore britannico Daily Telegraph ha lanciato l’allarme con un articolo dal titolo eloquente «Come l’Italia si è liberata della nomea di caso disperato e fa incetta di milionari britannici».
L’Italia in effetti non è più un caso disperato, è diventato un concorrente temibile. Secondo il Telegraph nel 2023 quattromila cittadini di Sua Maestà hanno trasferito la propria residenza in Italia e non è infrequente, come è capitato a chi scrive, incontrare nei luoghi di villeggiatura famiglie inglesi appena trasferite che tessono le lodi del nostro Paese. Le società di consulenza internazionali stimano che quest’anno ai quattromila si aggiungeranno altri 2.500-3.000 milionari (in sterline) pronti a spostare la residenza da Londra.
Si sposta il paradiso fiscale
La spinta verso la fuga dal Regno Unito è duplice e contrastante. Da un lato il governo conservatore inglese ha stretto i freni sui privilegi di chi porta la residenza nel Regno Unito fissando un periodo di esenzione valevole per i primi quattro anni destinato a scomparire dopo. Il nuovo governo laburista di Keir Starmer inoltre promette una nuova allarmante stretta. All’opposto l’Italia, riprendendo un provvedimento del governo Renzi, garantisce a chi si sposta in Italia una flat tax di 100 mila euro annui sui redditi prodotti all’estero.
Secondo il Telegraph, che ricorda la buona congiuntura del nostro Paese testimoniata dal rialzo della Borsa e dalla buona crescita, Milano inoltre sta soppiantando Londra come polo del lusso. I multimilionari residenti in Italia hanno a disposizione una città che offre ogni genere di quei beni e quegli spazi che tanto piacciono ai ricchissimi.
Del resto occorre sottolineare che anche in Italia il numero dei milionari sta aumentando. A oggi sono 1.100 gli italiani che possiedono conti a sei zeri e aumentano anno dopo anno.
La questione politica
Ma c’è un altro aspetto per così dire culturale che non si può non sottolineare. I governi di destra, in genere, viaggiano al traino di un approccio alle questioni economico finanziarie tendenzialmente piuttosto statalista e protezionista.
Il governo di Giorgia Meloni sta invece rovesciando questa prospettiva soprattutto sulle questioni di tipo finanziario. La normativa sul trattamento fiscale dei residenti esteri, ma bisognerebbe aggiungere l’italianizzazione del debito pubblico oggi in mano a risparmiatori italiani in proporzioni crescenti, sono la prova di questo cambio di passo. Alla base del successo naturalmente c’è la consapevolezza da parte del duo Meloni-Giorgetti che per governare occorre generare fiducia.
L’andamento delle aste dei Btp e dello spread ne sono la prova. Il Telegraph cita un discorso chiave pronunciato all’inizio dell’anno dalla premier italiana: «Occorre mettere chi produce ricchezza nelle migliori condizioni per farlo. Quanto maggiore è la ricchezza prodotta tanto maggiore è la quota di essa che va allo Stato per la soluzione dei problemi dei cittadini. Lo scopo di un sistema fiscale non è soffocare la società ma aiutarla prosperare».