Avevo conservato questo bellissimo articolo su S. Ambrogio (https://www.camminandocondonmarco.it/it/i-beni-in-comune/ ), nell’intento di offrirvelo in occasione della sua festa. Però non immaginavo, che potesse cadere in un momento così drammatico, come quello che stiamo vivendo in questi giorni. Purtroppo non posso ricostruire minimamente l’intreccio spaventoso di guerre, crisi economiche e crisi democratiche, che stiamo vivendo in queste ultime settimane. L’esiguità di questa riflessione non lo permette e ciascuno di voi lo può ricostruire attraverso i mass media. Eppure vorrei citare due segnali per me inquietanti.
Una di queste sere, durante una delle tante cene prenatalizie in un ambiente oratoriano, mi sono permesso la solita carrellata a ruota libera sullo scenario internazionale. Ad un certo punto, un cattolicissimo industriale locale mi blocca e mi dice: “Ma tu sei davvero preoccupato con Trump e Musk? Ma no! Io non penso che gli americani, che l’hanno eletto, siano così incoscienti come stai dicendo”. Sempre lo stesso personaggio, in un altro passaggio mi dice: “Meno male che il Corriere sta diminuendo la sua campagna comunista sulla Sanità pubblica allo sfascio! Non ne potevo più. Io non vedo tutto questo sfascio…”. Alla mia domanda, se non è mai entrato in qualche lista d’attesa, è scivolato via abilmente, per non dirmi che lui, con il suo conto in banca, non ha bisogno delle liste d’attesa…
Altro fatterello tipico del cattolicesimo lombardo è stata una cena missionaria, per raccogliere fondi per l’Africa… Ebbene, in questo ambiente pieno di buoni sentimenti e d’ipocrisia, dopo essermi presentato ed aver accennato al mio lavoro con i migranti, per il secondo anno consecutivo attorno a me si è scatenata la bagarre. Mentre lo scorso anno il mio interlocutore esternò il suo sacro furore razzista, quest’anno alcune pie donne dall’immancabile Messa settimanale, si sono preoccupate di mettermi in guardia dai pericoli legati a questa mia missione, “perché non ha visto cosa è successo a quel prete di Como, che voleva tanto bene ai migranti?”. Per chi non l’avesse capito, quel prete era don Malgesini, ucciso da un migrante con problemi psichiatrici il 15 settembre 2020.
Seguendo le orme del profeta Geremia, che stiamo leggendo nelle Messe feriali, l’inquietudine, che vorrei comunicarvi, non è legata tanto al “mondo brutto e cattivo” che ci circonda, quanto questo mondo stia pervadendo molti, troppi, di noi che ci diciamo cristiani.
Così succede, che di fronte all’evidente crollo delle democrazie occidentali, per essersi inchinate all’idolatria del denaro, con rocambolesche contorsioni mentali, come ai tempi della shoah, preferiamo attribuire la colpa di tutto ciò ai quattro migranti, che ancora riescono a perforare i nostri sistemi di difesa, emblema di questa guerra mondiale del terzo millennio.
Così succede, che molti, troppi, cristiani, in questa nebbia ormai tenebrosa, pensano di affidare il Titanic dell’umanità a personaggi, ritenuti un po’ eccentrici, ma sicuramente geniali, come Trump, Musk, Modi, Putin, Erdogan ecc… In tal modo, questi fratelli non s’avvedono, che la perversa campagna di distrazione di massa, ordita da questi potenti con i loro mass media li sta distraendo dal vero cuore del problema: l’ingiustizia strutturale, che accumula ricchezze spropositate nelle mani di pochi, impedendo quell’equa distribuzione, che darebbe a tutti la possibilità di vivere dignitosamente.
Per chi non avrà tempo, o voglia, di leggere l’articolo citato, ne riporto un passaggio cruciale.
“Vi sentite forse orgogliosi dei vostri ampli palazzi? Dovrebbero piuttosto tormentarvi, perché, mentre accolgono folle, tengono fuori la voce del povero, per quanto non abbia senso udirla, dal momento che, anche se udita, non ottiene alcunché. Del resto, neppure le vostre sale sontuose vi portano a provare vergogna! Nel costruirle, intendete superare voi stessi in ricchezza, e tuttavia non vi riuscite. Voi vestite le pareti, ma spogliate gli uomini. L’uomo nudo grida davanti alla tua casa, e tu non te ne curi. Grida l’uomo nudo e tu sei occupato solo dal pensiero di quali marmi usare per rivestire i pavimenti. Il povero cerca denaro e non ne ha; un uomo chiede del pane, e intanto il tuo cavallo mastica oro sotto i denti. Ma a te piacciono gli ornamenti preziosi, mentre ci sono altri che non hanno di che mangiare. Quanto grande, ricco, è la condanna che ti attiri! Il popolo ha fame, e tu chiudi i tuoi granai; il popolo piange, e tu giri e rigiri il tuo anello gemmato. Disgraziato, puoi preservare dalla morte la vita di tante persone e non sei disposto a farlo! La sola gemma del tuo anello potrebbe salvare la vita di un intero popolo…”.
Che comunista questo autore! In effetti, si chiama Sant’Ambrogio…
Pe. Marco