Sono nata in Albania a Tirana e ho una sorella più piccola di me di undici anni che è nata in Italia. Essendo nata in Albania non ho la cittadinanza italiana ma in quanto maggiorenne ho fatto domanda. Le tempistiche dicono che servono più o meno 2 anni per riceverla. La cittadinanza è una forma burocratica che serve per definire di che paese si è, avere quella italiana porta molti vantaggi soprattutto negli spostamenti, ma quando la prenderò non mi sentirò meno albanese. Tengo molto al mio paese nativo.
La prima volta che sono venuta in Italia avevo quasi tre anni e abitavo all’ Aquila in Abruzzo, per poi spostarmi a Lecco, all’ età di cinque anni.
Ho frequentato tutte le scuole in Italia, essendo venuta qui da piccola ero molto più flessibile nell’ imparare l’italiano infatti non ricordo di aver avuto particolari problemi. In poche parole a casa parlavo la mia lingua madre e a scuola l’italiano.
Per fortuna all’interno dell’ambiente scolastico non ho mai avuto problemi per le mie origini. Mi piace parlare con le persone e questo sicuramente ha giocato un ruolo importante in quando mi ha permesso di integrami al meglio, le mie amicizie variano molto non guardo tanto le origini perché non mi interessano.
Parlando con le altre persone mi sono resa conto piano piano come le tradizioni e la cultura cambi tra questi due stati, delle volte mi sono trovata in difficoltà nel dovere spiegare qualcosa che magari per la mia famiglia è normale mentre non è così per una famiglia italiana. Questo però non ha mai portato grandi difficoltà, anzi mi ha permesso di essere una persona mentalmente molto flessibile e di vedere le cose sempre su più punti di vista.
Per quanto riguarda la religione la mia situazione è un po’ particolare, mio padre è mussulmano e mia madre cristiana; la cosa che più amo dei miei genitori è che non hanno cercato di obbligarmi a seguire una delle loro religioni, conosco e “festeggio” entrambe le festività. Questa cosa mi ha permesso di vedere sempre le cose dell’altro e comprendere cosa sono facendomi un’idea. Attualmente non ho una preferenza, ma solo delle idee.
Infine credo che tutta questa storia di essere emigrato bisogna sapersela gestire, l’uomo ha paura di ciò che è diverso da lui. Ci sono certe menti bigotte che considerano gli stranieri un male… forse si dimenticano che anche sono emigrati a fine 800. Bisognerebbe capire che il mondo è questo e in base al posizionamento geopolitico uno stato cambia e cambia la sua storia. Bisogna imparare a prendere ciò che di buono e diverso da noi e non respingerlo a priori. Banalmente quando il mondo capirà che il colore della pelle va in base alla melanina che ci protegge da sole e che la storia di un paese cambia, con le sue tradizioni, in base al suo passato… la terra sarà un posto migliore.